Ha compiuto centinaia di prodigiosi furti, è passato indenne attraverso innumerevoli avventure senza mai perdere lo charme che da sempre lo contraddistinguono, si è imposto nell’immaginario italico come un’icona imprescindibile, dando vita a decine di imitazioni. Ora, dopo 48 anni di onorata carriera, Diabolik si concede una pausa per raccontare la sua vita a chi da sempre segue le sue imprese.
Io sono Diabolik (184 pagine, Mondadori) è forse la prima autobiografia(immaginaria, si capisce) di un personaggio a fumetti. Un’impresa letteraria che potrebbe suonare azzardata al fan più intransigente, non fosse che a firmarla è, nientemeno, Mario Gamboli, storico sceneggiatore delle avventure del Re del Terrore, nonché direttore della storica casa editrice che lo pubblica, Astorina.
Io sono Diabolik (184 pagine, Mondadori) è forse la prima autobiografia(immaginaria, si capisce) di un personaggio a fumetti. Un’impresa letteraria che potrebbe suonare azzardata al fan più intransigente, non fosse che a firmarla è, nientemeno, Mario Gamboli, storico sceneggiatore delle avventure del Re del Terrore, nonché direttore della storica casa editrice che lo pubblica, Astorina.
“Chi sono? Anni fa me lo ha chiesto anche ‘il mio miglior nemico’,l’ispettore Ginko. Eravamo in una situazione molto particolare, prigionieri di una banda di assassini e certi della nostra prossima morte. In quella che sembrava l’ultima occasione, l’ispettore voleva sapere del mio passato, delle mie origini, voleva conoscere il mio vero nome, per dare finalmente un’identità all’ombra che aveva inseguito per tutto quel tempo. E io avrei voluto dargli una risposta esauriente, sentivo che tutto sommato se la meritava…”. Così lo stesso Diabolik spiega la scelta di raccontarsi al pubblico. Una scelta che va a colmare una lacuna nel passato del ladro più famoso d’Italia, che in precedenza era stata riempita solo in parte (in un albo del 1968, Diabolik, chi sei?).
Gomboli parte dalle origini del personaggio fino ad arrivare a quel 1962 in cui le sorelle Angela e Luciana Giussani ebbero l’idea di creare un albo a fumetti tascabile che potesse alleggerire il viaggio ai pendolari che vedevano ogni giorno affollare la fermata del metrò. Per chi invece volesse approfondire la storia delle due madri di Diabolik, esiste Le regine del terrore. Le ragazze della Milano bene che inventarono Diabolik, scritto da Davide Barzi e pubblicato da Edizioni BD (il cui editor capo è un altro “padre adottivo” del Re del Terrore, Tito Faraci).